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Il patto tra i cittadini fa vivere la “piazza smart”

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Mar 23, 2017

L’esperimento di Borgo Campidoglio: 27mila passaggi in sei mesi. E per mantenere le innovazioni si attivano i comitati

Per sei mesi è stata un avamposto di modernità in un quartiere storico, Campidoglio. Oggi la «Piazza Smart» cambia pelle: addio al parallelepipedo bianco piazzato nel cuore del borgo, ma non alle sue installazioni hi-tech, che saranno gestite grazie a un patto tra i cittadini. Il quadrilatero «intelligente», per 175 giorni, ha permesso ai residenti del quartiere più tartassato dalle multe di cercare un parcheggio libero consultando lo smartphone, ai ragazzi di ascoltare la musica su una panchina-cassa, agli appassionati di verde di coltivare un orto sociale. Non è finita, anche ora che Planet, la società di ingegneria che ha lavorato nell’ambito del progetto Torino Living Lab, fa scorrere i titoli di coda e snocciola i numeri di quello che, agli occhi del responsabile comunicazione Marco Savio, ha le sembianze di un successo.

«Stimiamo che circa 27mila persone abbiano attraversato la piazza e che almeno 7500 l’abbiano vissuta ripetutamente». L’innovazione di borgo Campidoglio verrà replicata, spiega. In altre zone d’Italia, ma anche all’estero. «L’esperimento della Piazza Smart è nato per mettere in mostra la nostra visione progettuale, per aiutarci a raccogliere dati utili allo sviluppo della prima Smart city di nuova fondazione che stiamo realizzando in Brasile e agli altri progetti di Smart developement in cui è coinvolta la società». Qualcosa resterà anche qui.

Planet Idea ha raggiunto un accordo con la Città e la circoscrizione per cedere gratuitamente una serie di beni, dagli orti urbani agli arredi del campo da bocce, dalla cabina per il bookcrossing alle mattonelle fotovoltaiche inserite nella pavimentazione della piazza. Chi se ne occuperà? Direttamente gli abitanti. «La piazza smart di Planet ha avuto ricadute positive per il territorio» spiega il presidente della IV circoscrizione Claudio Cerrato, colpito «dall’ottimo risultato ottenuto nella costruzione di una comunità tra i residenti, persone che non necessariamente si conoscevano» ma che si sono impegnate «nella gestione dei beni comuni presenti in piazza. La Città ha quindi deciso di accogliere la proposta dei Comitati che porterà alla gestione e alla cura da parte degli abitanti dei beni che rimarranno in piazza Risorgimento, con la formula innovativa dei patti di collaborazione».

Fonte: La Stampa